Prince (1978-2016)

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1984 – Non capivo se mi piaceva, When doves cry, con quel video ipnotico e quella psichedelia che non lo era ma lo era. Purple rain, invece, lo capii subito benissimo. Il mio primo album black dopo Jimi Hendrix.

1985 – Around the world in a day è il Sgt. Pepper’s dei miei 18 anni. In quel momento, avrei seguito Prince per tutto il mondo, per tutto il giorno o per tutta la vita.

1986 – Non ricordo esattamente perchè decisi che Parade non valeva la pena (l’ho comprato solo qualche anno fa: follia giovanile). Però ricordo benissimo la botta pazzesca di Kiss che usciva dalla radio. Niente è mai stato e sarà mai così funky.

1987 – L’apice fu Sign o’ the times. Quattro anni consecutivi così pazzeschi li hanno avuti solo lui, i Beatles e pochissimi altri. Il privilegio di averli vissuti in diretta, e di esserci stato, quell’11 giugno dell’87, al Palatrussardi con Mario, Marco e Ruggero, e la maglietta gialla invece che pesca…

1988 – Adesso lo capisco che sbagliai a mollarlo, solo perchè era umanamente impossibile andare oltre… Per questo dà particolare soddisfazione scoprire, nella bizzarra comunione dei beni con Conventional Wife, di avere in casa la cassetta originale di Lovesexy.

1989-2015. Nemmeno uno ne ho preso, neanche mi avesse dato chissà quale delusione… Quanti me ne sono passati per le mani, a 5€ o anche meno… Di tutti gli anni prima e dopo, ho recuperato solo 1999. Ho decine di flash sparsi nei decenni: Batdance uscita mentre ero in Scozia, i singoli sempre brillanti da Graffiti Bridge e Diamond and pearls, il nonsense di Love Symbol e TAKFAP, la copia del mitico Black Album arrivata a Radio Lodi, il mito dei live interminabili e sempre sorprendenti, le recensioni sempre più rare e distratte…

Avevo già il buon proposito di andare a ripescare in mezzo ad una discografia così ricca, grazie al Venerato Maestro Eddy Cilìa, che ha scritto pagine appassionanti qui e qui, e nella summa teologica black di Scritti nell’anima. Come sempre, lo faremo adesso che è tardi e che la giacca di cielo del video di Raspberry beret vestirà per sempre il Piccolo Principe.

3 pensieri su “Prince (1978-2016)

  1. Io l’ho conosciuto perché poco prima dell’uscita di Purple Rain ne parlavano benissimo Bruce e Aretha Franklin e così me lo sono comperato appena uscito in USA. Mi ricordo che rimasi abbastanza sbalordito perché le canzoni entravano in testa così facilmente che mi sembrava di conoscerle già. Ha fatto tanti ottimi dischi però dal vivo era veramente irraggiungibile ai comuni mortali ma solo ai pochi come lui.
    Lo so che adesso tutti fanno a gara a parlare bene di lui ma è veramente difficile non usare aggettivi superlativi per Prince.
    Gli ultimi dischi sono piuttosto scarsi però ha dato veramente tanto in passato che sinceramente lo si può perdonare.

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