50 Discographies at 50 – IVANO FOSSATI (15/50)

La Mia Banda Suona Il Rock (1979)
Panama E Dintorni (1981)
Le Città Di Frontiera (1983)
Ventilazione (1984)
700 Giorni (1986)
La Pianta Del Tè (1988)
Discanto (1990)
Lindbergh-Lettere Da Sopra La Pioggia (1992)
Buontempo-Dal Vivo Volume 1 (1993)
Carte Da Decifrare-Dal Vivo Volume 2 (1993)
Lampo Viaggiatore (2003)
L’Arcangelo (2006)

Una delle funzioni principali di questo percorso attraverso le mie 50 Discografie a 50 anni, è di confrontarmi con tante possibilità di invecchiamento. Incrociare il mio passaggio in questa fase della vita con i diversi modi di affrontare il tempo di tutti quelli che più mi hanno appassionato. Da quelli morti giovani, a quelli che hanno suonato anche da vecchi, e con tutti quelli che stanno continuando ad invecchiare sotto i nostri occhi, con dischi tra i più belli degli ultimi anni.

Poi c’è anche l’opzione di Fossati. Tra le tante scelte di come invecchiare bene, lui è forse l’unico che ha deciso di farsi da parte prima di essere veramente vecchio. Ha sentito la stanchezza e ha capito che non era compatibile con il suo ruolo di artista, con il livello altissimo perseguito ed ottenuto in una carriera in cui si è misurato con tanti personaggi, ma soprattutto con sé stesso.

In questa mia selezione, ho provato a distillare l’essenziale: quelle parole che anche senza riascoltarle sono sempre qua dentro, pronte a riaffiorare quando la vita le richiama. Le mie, che magari saranno anche di altri, insieme ad altre che io no; ed è questa stratificazione di versi, suoni e immagini che ci rende ciò che siamo.

a come ero ieri

ma in fondo viene a dirti
che la tua anima non è morta

il nostro porto di attracco non dà segno di sé

e quel che è peggio è che è tutto vero

i motivi di un uomo non sono belli da verificare

per niente facili
uomini sempre poco allineati

Milano è una città del futuro
e chi ci vive non sa come sta
però stanno tutti insieme
stanno tutti là

e correvano via, giù per quelle scale via

ma che sarà questa canzone
forse un’altra fotografia
forse un’altra malinconia
da prendere e portare a casa
che accende la luce delle scale
guardate come sale
insieme a me

più forte è la malinconia
più lungo l’inverno
e la notte
di più

e intanto non siamo più
cow boys

ritorneremo a respirare
ricorderemo la maniera

i cuori difficili hanno sempre da dire
più di quanto basterebbe dopo tanto parlare

e si dava risposte difficili come in questi casi si fa

grandi destinazioni
c’è da crederci
c’è da crederci

niente, niente che non va

oggi non si sta fermi un momento

dimmi, c’è niente che corre come noi

è tutta musica leggera
ma come vedi la dobbiamo cantare

chi si guarda nel cuore
sa bene quello che vuole
e prende quello che c’è

ah che disgrazia le questioni di stile

di questo bel mare di Lombardia

che sarà quell’ombra sulla strada di casa mia

dietro una curva improvvisamente il mare

si vive di fortune raccontate
e di viaggiare
e si cammina stanchi
è lavoro
è opposizione
è corruzione
si vive di lenta costruzione

alzati che sta passando la canzone popolare
se c’è qualcosa da dire ancora ce lo dirà

la voglio fare tutta questa strada
fino al punto esatto in cui si spegne

lasciando scivolare il libro che
ci ha aiutati a capire

è la pioggia di marzo, è quello che è
la speranza di vita che porti con te

il suono delle promesse la luce dentro gli occhi
e quello che non ricordo non lo vedo

e c’era tutto un programma futuro
che non abbiamo avverato

non ho mica vent’anni
ne ho molti di meno
e questo vuol dire (capirai)
responsabilità

sempre e sempre
sono un uomo libero

6 pensieri su “50 Discographies at 50 – IVANO FOSSATI (15/50)

  1. Non sono già tutte descritte / le grandi destinazioni

    Non è facile danzare / con la faccia da ballerino di fila

    Si vive di lenta costruzione

    Mani e faccia da uomo / fanno poca pena

    Ora non ci rimane che parlarne al controllore

  2. Amore degli occhi/Che occhi avrai
    Quando d’affanno e d’incanto/Fatto il giro del tempo
    Dopo aver corso e cercato tanto/Ti risveglierai
    Nuove cose e persone/Danzeranno con te
    I nuovi ritmi della vita/Sai già bene fin d’ora
    Ma saprai meglio allora/Che non è mai finita
    Perché non è mai finita/Perché se il rancore era un’altra vita
    Se era un altro uomo/Più dolce è la malinconia
    Più breve l’inverno/E la notte
    Di più

    Un anno e più non è uno scherzo/può renderti diverso
    un anno è la fotografia/di te stesso che vai via.

    La costruzione di un amore/non ripaga del dolore
    è come un altare di sabbia/in riva al mare

    C’è un tempo bellissimo, tutto sudato
    Una stagione ribelle
    L’istante in cui scocca l’unica freccia
    Che arriva alla volta celeste
    E trafigge le stelle
    È un giorno che tutta la gente
    Si tende la mano
    È il medesimo istante per tutti
    Che sarà benedetto, io credo
    Da molto lontano

    Ma che sarà questa canzone
    che mi tocca sulle labbra
    che mi dice non è niente
    tutto quello che ti fa rabbia
    e appoggia la guancia sul mio cuore
    e sanguina e non muore
    proprio come me
    come me

    Abbiamo il cuore con le ruote
    che non sai mai come gli va
    e tutto quello che ci serve
    dopo un milione di città

    E’ così che si ripensa
    a tutto l’amore scritto
    che era acqua da bere, fuoco
    sete da morire
    ma come passa il tempo
    non sappiamo dire

    Ci sarà, ci sarà,
    che la televisione sostituirà
    che la religione allontanerà
    che l’informazione indicherà
    che l’informazione distorcerà
    questo mondo che già si muove
    io lo sento già, io lo vedo già
    so che ci sarà

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