Husker Du. Che nome del cacchio (come si diceva in quegli anni)…
Husker Du. Ma pensa, hanno fatto un singolo con una cover dei Byrds, Eight miles high… Mah, con un nome così dev’essere rumorosa ai limiti dell’inascoltabile…
Husker Du. Ma guarda che recensione gli hanno fatto a questo New day rising sul Mucchio Selvaggio… Sarà, ma con quel nome saranno un po’ troppo metal…
Husker Du. Di questo Flip your wig parlano bene proprio tutti… Se solo riuscissi a sentire almeno una canzone… Con quel nome, nemmeno quelli di Stereonotte possono farcela…
Husker Du. E finalmente li ho beccati! Don’t want to know if you’re lonely… Niente male, pensavo facessero più casino, con quel nome…
Husker Du. Incredibile, hanno fatto un altro doppio e per il Mucchio è il loro capolavoro. In effetti a Stereodrome continuano a farli sentire… Could you be the one è fantastica. Certo che è proprio un nome del cazzo (nel frattempo, iniziata l’università, l’emancipazione del linguaggio aveva fatto passi da gigante)…
Husker Du. Allora, c’è anche questa Ice cold ice che è bellissima… E’ un doppio, ma non costa tantissimo… Secondo me sarà veramente bello… Alla fine conta la musica, non il nome…
Husker Du. HUSKER DU! HUSKER DU!!!
Husker Du. Warehouse: songs and stories. Uno dei dischi che mi hanno cambiato la vita. Un disco che ha cambiato la vita a chissà quante persone. Una di queste formò un gruppo con un nome molto più bello: Nirvana. 25 anni dopo, compro ancora i dischi solisti di Bob Mould. Ecco, avere 45 anni e amare ancora i dischi vuol dire anche aspettare il nuovo album di Bob Mould.